News

chiesa Villarazzo

CHIESA PARROCCHIALE DI SALVATRONDA

Si ritiene che la chiesa di Salvatronda sia una delle più antiche della diocesi di Treviso; intitolata all'Assunta, si tratta di un'antica pieve che aveva giurisdizione su numerose cappelle dei dintorni (Fanzolo, San Floriano, Vedelago, Barcon, Salvarosa, Campigo, San Marco). I sacerdoti delle varie filiali avevano l'obbligo di recarsi nella pieve matrice il Sabato Santo per prelevarne il crisma.

Nadal Melchiori, pittore, annalista ed erudito castellano del Settecento, narra un curioso aneddoto relativo al capitello di Maria Vergine – di stretta pertinenza della chiesa - posto alla biforcazione tra le strade che, da Salvatronda, conducono ad Albaredo e a Vedelago.

Racconta il Melchiori che: “Papa Alessandro VI (pontefice dal 1492 al 1503) concede trenta mille anni d’indulgenza a chi dirà tre volte questa oratione dinanzi all’immagine della B.V. , del suo figliuolo e di S. Anna: Ave gratia plena Domins tecum tua gratia st mecum, benedicta tu in mulieribus, ed benedica sit S. Anna Mater tua, ex qua sine macula et peccato processisti Virgo Maria, ex autem natus est Jesus Christus filius Dei vivus. Amen.”

Funzionerà ancora? In questi anni di grandi peccatori, vale la pena di provare!

L’attuale chiesa fu costruita sul sedime dell’originaria costruzione, ormai ridotta in “stato assai infelice, e quasi rovinoso” per usare le parole di don Giovanni Antonio Guillermet poco dopo il suo ingresso come parroco di Salvatronda, nel 1750.

Il progetto della nuova chiesa fu affidato a Francesco Maria Preti, architetto castellano giunto in quegli anni all’apice della fama. I lavori, iniziati nel 1752, vennero ultimati nel 1777, anno in cui il vescovo di Treviso mons. Paolo Francesco Giustiniani venne in paese a consacrarla.

Alcune parti della chiesa tuttavia non fanno parte del progetto originale, in particolare la cupola e l'altare maggiore, realizzato quest’ultimo su disegno di Giovanni Battista Zampezzi.

Ed è proprio di Nadal Melchiorri - che abbiamo citato più sopra -  l'opera più pregevole degli interni: la pala dell'Assunta (1728). Secondo Bordignon Favero “ispirata agli schemi di Palma il Giovane, essa si mostra innovativa per quanto riguarda l'arca da cui sale la Vergine, e caratterizzata a un interessante gioco prospettico…”

Sono custodite nella chiesa inoltre altre pregevoli opere di pittura e scultura dei secoli dal XVI al XIX, come potrete sentire dall’esposizione proposta nel documentario da don Paolo Barbisan.

Maggiori dettagli sulla storia di Salvatronda, sulla chiesa e sulle opere in essa contenute nel pregevole volume: Salvatronda, di Giacinto Cecchetto (ed. Salvatronda mille 1999)

 

Nota a cura di Carlo Simioni

Data creazione: 12-02-2021    |    Data ultimo aggiornamento: 12-02-2021